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L’opera presenta un collage di visi, sguardi, particolari del volto, una serie di ritratti, che si sovrappongono uno sull’altro. I superbi, a cui è dedicato l’undicesimo canto del Purgatorio, sfilano in una galleria, facendosi immortalare convinti della propria superiorità. Paola Scibilia sceglie di concentrarsi sul tema dell’arte, che viene affrontato nel canto dal miniatore Oderisi da Gubbio, esempio di superbia artistica, con cui Dante apre un’interessante riflessione, e dove si dichiara che la fama mondana in campo artistico è effimera, poiché ogni artista è destinato ad essere superato da qualcuno che arriva dopo di lui. L’artista assembla così studi ritrattistici, da ricondurre a stili ed epoche diverse, da quelli quattrocenteschi fino a linguaggi contemporanei; dipinge ad olio, lavorando per sottrazione, togliendo il colore per scarnire la superficie, smaterializzando le figure, come le anime penitenti che Dante incontra nel suo cammino.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge...
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