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Sull’irregolare superficie della tela, lo sfondo scuro, la plasticità del gesso e la ricchezza cromatica, che ricordano l’immediatezza e l’incisività del linguaggio pittorico di Emilio Vedova, lasciano intuire le profondità dell’inconscio, da cui affiora alogicamente l’immaginario dell’artista. Il Purgatorio di Giancarlo Ciccozzi è un regno caratterizzato dalla levità del giallo, del rosa e dell’azzurro, laddove il paesaggio fisico e sentimentale è più sfumato, e dall’incisività dell’arancio, del marrone e del verde, che ben rendono la fatica dell’ascesa. Il rosso intenso, invece, esprime l’ardore con cui gli espianti affrontano le pene del loro percorso di elevazione spirituale, mentre l’utilizzo di materiali comuni, vissuti e consunti, come le carte antiche, lo spago e il legno, ne manifesta l’umiltà, che caratterizza soprattutto i morti scomunicati dell’Antipurgatorio, tra cui il nobile e coraggioso Manfredi di Svevia, figlio illegittimo dell’imperatore Federico II.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra
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