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Un senso di movimento di ispirazione espressionista e neoespressionista caratterizza il pennello di Annamaria Pagliarin, che ci introduce all’opus magnum di Dante con la notte in cui inizia il suo viaggio, nella foresta oscura del peccato. Terrificato da una lonza, da un leone e da una lupa (allegorie rispettivamente della lussuria, della superbia e dell’avarizia), egli supplica l’anima di Virgilio di salvarlo dalle fameliche belve. Il grande poeta mantovano lo esorta a intraprendere il cammino, a salire sul colle (dipinto nell’apice della tela) e a seguire la luce che lo condurrà alla beatitudine. I due protagonisti sono raffigurati di profilo in primo piano del quadro, indossano delle semplici tuniche tradizionali a tinta unita. In questo modo, l’artista sembra guardare al primo Rinascimento fiorentino: Dante e Virgilio sono raffigurati come i committenti o come il pittore stesso, figure che hanno il ruolo di mediare tra lo spettatore e la scena dipinta alle loro spalle.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte...
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