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Nel raccontare la precipitosa fuga di Dante e Virgilio dai Malebranche, Domenico Asmone si sofferma sul momento più drammatico della scena, in cui il maestro, con sorprendente destrezza, prende in braccio l’allievo terrorizzato e si precipita giù nella sesta bolgia. L’artista si affida ad un uso intensamente espressivo del colore per esplicitare le emozioni dei pellegrini, facendo leva sul violento contrasto tra il buio infernale e i guizzi delle fiamme, di cui vengono amplificati toni e sfumature. L’osservatore si sente proiettato in una dimensione in cui non può orientarsi e in balia di presenze misteriose e potenzialmente pericolose, i cui contorni sono appena suggeriti dai sinistri bagliori del luogo. Così egli resta avviluppato in un’atmosfera pesante ed opprimente, che preannuncia l’incontro con gli ipocriti: gravati da una cappa dorata e rivestita internamente di piombo, essi incedono lentamente in una sorta di grottesca processione sacra.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge...
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