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Novità in libreria: un volume da collezione che celebra il patrimonio artistico di Padova

Chartesia esce con un nuovo, prezioso volume della collana Grand Tour dedicato alla città di Padova, che il 24 luglio 2021 ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità per i cicli affrescati del XIV secolo: questo e molti altri tesori da scoprire nel libro disponibile dal 15 dicembre.

Padova Urbs Picta, ma non solo: l’ultima perla della collana Grand Tour (ideata per omaggiare le più belle città d’arte italiane) dà ampio spazio ai capolavori del Trecento che hanno reso Padova la capitale mondiale dell’affresco, ma i sette capitoli offrono complessivamente un ritratto esaustivo della città e delle sue eccellenze; fra tutte l’università, che nel 2022 celebra gli ottocento anni dalla sua fondazione, alla quale è dedicato un intero capitolo ricco di aneddoti storici e curiosità.

Come nei precedenti volumi della collana dedicati a Vicenza e Parma, la trattazione segue un ordine cronologico. Si comincia scoprendo la Padova comunale del Basso Medioevo, visitando idealmente gli edifici simbolo di questo periodo come il Palazzo della ragione e la cappella degli Scrovegni. Si prosegue con la signoria carrarese entrando nel secolo d’oro della storia dell’arte padovana, il XIV, nel quale artisti del calibro di Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona lasciano in città quegli affreschi che, insieme a quelli della cappella degli Scrovegni e del Palazzo della ragione, l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Il capitolo racconta i capolavori presenti nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, nella cappella della Reggia carrarese, nel Battistero della Cattedrale, nel convento e nella basilica di Sant’Antonio, nell’oratorio di San Giorgio e nell’oratorio di San Michele: le opere conservate in questi luoghi testimoniano una straordinaria rivoluzione nell’arte figurativa che, oltre alla rappresentazione dei sentimenti, si fonda su una riscoperta della tecnica dell’affresco, su un uso originale del colore e, soprattutto, sull’invenzione della prospettiva.

Si continua con l’ampio capitolo dedicato ai quattro secoli di dominio veneziano, con il Quattrocento che vede l’arrivo a Padova di Donatello e Mantegna, con il Cinquecento caratterizzato dalle innovative architetture rinascimentali (sacre, civili e militari) e il Seicento impreziosito dalle splendide sculture barocche, fino ad approdare alla grande sistemazione del Prato della Valle.

Il capitolo successivo ricorda un’autentica icona padovana come il Caffè Pedrocchi e altri gioielli dell’Otto e Novecento, viene quindi celebrata l’università e negli ultimi due capitoli vengono raccontati i luoghi da non perdere della provincia e le eccellenze enogastronomiche del territorio, così da offrire al lettore un quadro completo dei tesori patavini.

Con oltre 150 spettacolari immagini fotografiche, un testo bilingue in italiano e in inglese e un’impaginazione su grande formato di forte impatto, il libro costituisce un gioiello editoriale da ammirare e collezionare.

DIVINA COMMEDIA  l  L’arte contemporanea rilegge Dante Alighieri

Museo Casa Gaia, Portobuffolè (Treviso)
12 settembre 2021 – 16 gennaio 2022

Vernice: sabato 11 settembre 2021, ore 18:00 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili)

Direzione artistica di Christian Ronchin, a cura di Laura Finotto

Da domenica 12 settembre 2021 a domenica 16 gennaio 2022 la città di Portobuffolè ospita, al Museo Casa Gaia, una straordinaria mostra d’arte contemporanea dedicata alla Divina Commedia. La mostra, ideata da Christian Ronchin (direttore editoriale e artistico di Edizioni Chartesia) e curata da Laura Finotto (presidente dell’associazione culturale Dotmob e del Museo Casa Gaia) in collaborazione con il Comune di Portobuffolè, rende omaggio al capolavoro di Dante Alighieri nell’anno in cui ricorre il VII centenario della scomparsa del Sommo poeta e rientra in una poderosa operazione culturale concepita e realizzata da Chartesia per offrire un degno tributo, e al contempo una chiave di lettura moderna e coinvolgente, a una delle più grandi opere di letteratura di tutti tempi.

Un intento condiviso e sostenuto dall’amministrazione comunale di Portobuffolè, che ha fortemente voluto essere la prima sede museale nazionale ad ospitare la mostra, considerato il legame storico e letterario tra la città e il padre della lingua italiana. La collaborazione sinergica tra Chartesia (che ha concepito il percorso espositivo da un punto di vista artistico e concettuale) e Dotmob (che ha curato e coordinato la realizzazione e l’allestimento della mostra) ha permesso di creare un dialogo tra l’arte contemporanea e un luogo storico d’eccezione come la casa di Gaia da Camino, annullando una distanza temporale di 700 anni.

Spiega infatti Christian Ronchin che “Il modo migliore per rinsaldare il rapporto tra cultura e territorio è quello di creare eventi in cui il visitatore possa riscoprire le proprie radici attraverso un linguaggio attuale, evocativo e coinvolgente”. Aggiunge il vicesindaco e assessore alla cultura Anna Maria Rosalen che “se questo permette poi di portare in scena molte artiste donne e giovani talenti, significa anche dare un forte segnale di attenzione a tematiche di grande attualità. Non potevamo immaginare un modo più adeguato per celebrare i 700 anni dell’ospite più illustre che ha calcato le vie della nostra città”.

Il progetto culturale

Nato da un progetto di Christian Ronchin dopo un esteso periodo di studio e ricerca, il percorso espositivo muove dalla parallela pubblicazione di un’edizione celebrativa della Divina Commedia, illustrata con oltre 150 spettacolari opere d’arte inedite e mai presentate al pubblico prima d’ora, espressamente realizzate per l’occasione da 36 artisti italiani contemporanei.

La mostra ripercorre il viaggio ultraterreno di Dante attraverso le opere pittoriche pubblicate sui 3 volumi illustrati, dirompenti interpretazioni artistiche che rileggono con le tecniche e gli stili più diversi l’incredibile varietà di scene, atmosfere e paesaggi evocati dal poeta lungo il suo cammino immaginario nei tre regni dell’aldilà.

Il percorso espositivo costituisce dunque un grande racconto per immagini che mira ad avvicinare il grande pubblico al più grande capolavoro della letteratura italiana di sempre. La realizzazione di questa ricca e poliedrica collezione di opere d’arte permette infatti di gettare una nuova luce sulla straordinaria capacità del testo dantesco di continuare a ispirare sperimentazioni e ricerche creative, suscitando ancora oggi le stesse fortissime emozioni che il poeta stesso ha saputo rendere in modo incredibilmente drammatico attraverso i suoi versi di altissima poesia.

La ricchezza visiva del percorso pittorico si deve anche all’assoluta libertà offerta agli artisti da Christian Ronchin nella scelta del registro stilistico, della tecnica e dei materiali da utilizzare, nonché all’armonioso ed eclettico dialogo che si è venuto così a creare tra Astrattismo, Cubismo, Figurativo, Comic Art, Spazialismo, Espressionismo e altre correnti pittoriche.

Gli artisti coinvolti

Come anticipato, aspetto assolutamente inedito di questo eccezionale percorso espositivo è la partecipazione al progetto di 36 diversi artisti, selezionati da Christian Ronchin riservando particolare spazio alle donne, ben 20, e ai giovani talenti: sottolinea infatti Ronchin, ripercorrendo la genesi del progetto, che questa scelta “risponde a un obiettivo preciso, ovvero quello di valorizzare la sensibilità, la creatività e il pensiero di chi è stato più danneggiato dalla pandemia in corso in termini personali e professionali. Oltre agli artisti già affermati e di lunga esperienza, ho volutamente lasciato spazio ai giovani talenti emergenti, che spesso non riescono ad ottenere il giusto grado di visibilità a causa di convenzioni rigide, pregiudizi svilenti e difficoltà socioeconomiche”.

Queste le prestigiose firme che hanno saputo cogliere l’essenza e la grandiosità del poema dantesco approdando a interpretazioni artistiche intense e originali:

Chiara Abbaticchio, Sveva Altea, Laura Alunni, Domenico Asmone, Donatella Bartoli, Federica Belloli, Franco Beraldo, Alice Bernardi, Olimpia Biasi, Franco Bulfarini, Silvia Canton, Alessandra Carloni, Giancarlo Ciccozzi, Lucio Colusso, Giuseppe Corradino, Giosi Costan, Antonio Cotecchia, Graziella Da Gioz, Luca Dall’Olio, Ombretta Del Monte, Sergio Favotto, SKIM, Diego Gabriele, Tiziana Guerra, Giuseppe Luciani, Carmelo Margarone, Elena Mastropaolo, Dina Moscato, Annamaria Pagliarin, Sonia Ros, Elisa Rossi, Marco Russo, Marco Sciame, Paola Scibilia, Sonia Strukul, Mario Tavernaro.

La location

Anche la scelta della sede è tutt’altro che casuale: dimora di Gaia da Camino, gentildonna e poetessa trevigiana, nel medioevo Casa Gaia fu infatti un vivace cenacolo culturale frequentato da artisti e letterati. Dante stesso fu ospite e amico di Gherardo da Camino, padre di Gaia, tant’è che entrambi vengono citati dal poeta nel XVI canto del Purgatorio.

Il percorso espositivo

La mostra si sviluppa sui 3 piani del museo seguendo un percorso cronologico-tematico (a salire, Inferno, Purgatorio e Paradiso, rispettando l’ordine dei canti nel poema). Aprono la visita le grandi mappe ad acquerello, china e seppia che schematizzano la struttura dei tre regni ultraterreni, come descritti da Dante nella Commedia.

Spiccano poi i pannelli con gli acquerelli dei capilettera miniati che impreziosiscono l’edizione illustrata edita da Chartesia, richiamo agli antichi manoscritti medievali fatto di minuziosi decori e dettagli dorati, tematizzati con soggetti di animali per l’Inferno, floreali per il Purgatorio e figure di santi per il Paradiso.

Si prosegue con sette opere introduttive di formato 100 x 70 che accompagnano il visitatore al primo canto dell’Inferno. Seguono le 100 tele corrispondenti ai 100 canti della Commedia (34 per l’Inferno, 33 per il Purgatorio e 33 per il Paradiso), tutte volutamente dello stesso formato verticale 70 x 50: scene tormentate, dove si scorgono ritratti carichi d’angoscia o geometrie astratte che paiono galleggiare in una dimensione atemporale, si alternano a simbolismi raffinati e visioni oniriche fatte di pura luce e colore, magici approdi del personale processo creativo di ogni singolo artista.

Le tele esposte sono accompagnate da esaustive e utilissime targhette descrittive che riportano i dati dell’artista e le recensioni critiche delle opere pittoriche, redatte da 5 esperte docenti, critiche e storiche dell’arte (Rosanna Potente, Alessandra Redaelli, Alessandra Santin, Meital Shai, Chiara Voltarel), pubblicate anche nei rispettivi volumi della Divina Commedia illustrata. Nel suo lavoro, anche in questo caso Christian Ronchin ha inteso aprire a un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile la fruizione delle opere, evitando volutamente di rivolgersi a una ristretta platea di specialisti, invitando alla riscoperta e alla riflessione sull’opera dantesca chiunque ami la lettura e la pittura e non possegga specifiche conoscenze di letteratura medievale o in campo artistico. A tal proposito, chiosa Ronchin, “il linguaggio visivo dei quadri svela e spiega il significato dei versi della Divina Commedia agevolandone la comprensione e illuminandone la grandiosità, conducendo per mano il lettore nell’universo dantesco”.

Un percorso espositivo imperdibile, un’opportunità unica per riscoprire Dante e i suoi meravigliosi versi, accesi di emozioni nuove grazie al loro incontro con la pittura.

  • sede: Museo Casa Gaia – via Businello 2, Portobuffolè (TV)
  • date: 12 settembre 2021 – 16 gennaio 2022
  • vernice: sabato 11 settembre 2021, ore 18:00 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili)
  • ingresso alla mostra: € 3, gratuito 0-13 anni
  • orario: sabato e domenica 10:00 – 12:30 e 15:00 – 18:30, durante la settimana solo su prenotazione
  • info e prenotazioni: 0422 850742 – ufficioturistico@comune.portobuffole.tv.it
  • catalogo della mostra: l’edizione della Divina Commedia edita da Chartesia, illustrata con tutte le opere esposte in mostra, presenta nella parte finale dei 3 volumi anche le analisi e le recensioni critiche delle opere pubblicate, nonché i profili biografici degli artisti.