Sergio Favotto attira lo sguardo dell’osservatore sul volto pensoso e sofferente di Dante in primo piano: gli occhi e la bocca stretti nella morsa dell’angoscia, l’espressione tesa e la fronte aggrottata esprimono il terrore dell’uomo appena uscito dalla selva del peccato e subito minacciato dalle tre fiere che gli impediscono la salita al “dilettoso monte”. Il maestro ne rappresenta una in secondo piano, la lonza: le fauci aggressivamente spalancate e il ruggito, che l’artista ‘dipinge’ sul suo muso in una sorta di...
Sergio Favotto attira lo sguardo dell’osservatore sul volto pensoso e sofferente di Dante in primo piano: gli occhi e la bocca stretti nella morsa dell’angoscia, l’espressione tesa e la fronte aggrottata esprimono il terrore dell’uomo appena uscito dalla selva del peccato e subito minacciato dalle tre fiere che gli impediscono la salita al “dilettoso monte”. Il maestro ne rappresenta una in secondo piano, la lonza: le fauci aggressivamente spalancate e il ruggito, che l’artista ‘dipinge’ sul suo muso in una sorta di sinestesia, rendono efficacemente la pericolosità del male. Dalla mente del pellegrino, poi, come in una prefigurazione di tutti gli incontri che egli farà durante il viaggio oltremondano, sembra uscire uno stuolo di anime. Tutte sono rapite in un vortice che dalle tenebre infernali dello sfondo si stempera nella luce paradisiaca: rappresentazione realistica e valenze simboliche non potevano esprimere in una sintesi più felice la poesia di Dante.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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