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Il ‘problema’ di questa icona è il mondo senza oggetto in cui il dolore, in una prospettiva esistenziale e spaziale concreta, appare come nucleo concettuale posto al centro. L’incrocio di lunghe pennellate scure evoca situazioni critiche contemporanee in cui ancora risuonano eventi arcaici, che si ripetono sempre identici nel tempo. Il dolore iconico è la radice della condizione umana che avverte la necessità di trascendere. Intorno c’è lo spazio per un cammino di umanizzazione della persona e della società, per l’avvento di una vita in costante divenire, colta come possibilità e come desiderio. La passione e la curiosità, il sentire la singolarità umana sostando nella solitudine, sono accolte dallo spazio aperto, dal colore rinnovato, dalla pienezza della libertà. C’è una musicalità dell’essere al mondo che l’artista avverte costantemente: in ogni gesto di quest’opera-rivelazione si riconoscono l’originalità e l’unicità dell’azione poetica, non subordinabile al tempo, alla morte e al nulla.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè...
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