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Ombretta Del Monte guarda, come Dante, nel fondo della bolgia dei ladri: oggi, a distanza di settecento anni, lo spettacolo è ancora terribilmente spaventoso. Dall’oscurità emergono volti maligni che non si limitano a rubare oggetti preziosi, ma strappano anche l’anima delle persone, la loro forza vitale, la loro sfera spirituale. L’artista denuncia un caso specifico, quando ad essere depredate sono le donne, spesso sottoposte a violenze psicologiche e non solo. Ladri di anime è un’opera forte, graffiante, un grido, sottolineato dalla cromia giocata sul contrasto del bianco e nero, dalla luce fredda e tagliente che accentua la drammaticità, dalla presenza di un serpente dorato che striscia e si intreccia ai corpi. La donna in primo piano è vittima di quei volti perversi, ma con loro crea una sorta di circolo, un’ossessione diabolica, registrata da un secondo volto femminile, orizzontale, che si inserisce in un sottile gioco di equilibri.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante...
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